...questo è il modico prezzo da pagare per poter beatamente disporre per un anno intero della vita di migliaia di animali "cacciabili"!
non sono riuscita a rimpicciolirla ulteriormente... |
500 euro quantificano il valore del loro sacrificio, immolati per lo sfogo di esseri frustrati che altrimenti riverserebbero la loro rabbia repressa sui propri simili?
L'uomo primitivo è stato cacciatore per necessità, certo non per sport o passione ed è un'idea assolutamente diseducativa da far passare.
Chiamiamo le cose con il loro nome: chi caccia uccide esseri innocenti ed indifesi per il semplice gusto di farlo; poco conta il pagare le tasse per farlo.
E' uno degli atti più inutili che una persona possa compiere, soprattutto in considerazione del fatto che ci sono già gli allevamenti intensivi che danno da mangiare...
Cacciare è prepotenza, è un atto irrispettoso, non a nulla a che vedere con la caccia dell'antichità perchè quella era pura necessità per la sopravvivenza.
Allora riassumendo: l'uomo ha il diritto di allevare in modo orrendo gli animali per cibarsene, ha il diritto di inquinare l'ambiente per produrre intensivamente e ha pure il diritto di cacciare...
Io voglio le motivazioni per cui è permessa la caccia, non liquidiamo la questione come semplice pagamento di tasse o diritto d'esercizio (alla 007).
Da oggi e per sempre spero che tutti i pallini esplosi tornino al mittente!
7 commenti:
Sono d'accordo completamente con il tuo pensiero cara Maura ..Trovo che la caccia sia un atto crudele e assurdo ......Ti abbraccio forte forte . Mirtilla.
Concordo, definire sport la caccia, è una grande ipocrisia, tipo definire una guerra umanitaria, chirurgica...
Detesto la caccia e i cacciatori.
Buona giornata cara!
Baci
Che tristezza! Condivido appieno i tuoi pensieri
buon pomeriggio
Sono vegano per scelta, figurati se posso concepire la caccia. Auguro a questi signori di rimanere impallinati a loro volta!
Ciao
Xavier
Ho per mia fortuna un po' di campagna a disposizione. Tutti gli anni all'apertura della caccia è una vera invasione. Che in quanto cacciatori possano per legge passare e sparare nei campi degli altri anche senza consenso è un abominio.
Comunque sono meno bellicosi di una volta e quando gli agredisco a male parole solitamente non entrano in polemica e girano al largo.
Credo che nella passione per la caccia giochi un ruolo importante proprio la consapevolezza di uccidere, l'atto d togliere la vita in qualche modo illude di possedere un qualche genere di potenza, esorcizza la paura inconscia di perdere la propria di vita, fa sentire dio.
La "caccia fotografica" non per niente ha assai meno seguaci malgrado permetta vita a contatto con la natura, richieda abilità e permetta pure di portare a casa un "trofeo" tutte cose che vengono elencate dagli amanti del fucile. Non è però un "rito virile" come di fatto è quella che chiamano arte (con che coraggio) venatoria.
Ad una sola specie di uccello dovrebbero poter sparare, il colpo sarebbe molto facile considerando quanto lo hanno vicino.
E anche in questo gli italiani sono i peggiori. Mi sono vergognato leggendo un pezzo di Jonathan Franzen, in cui parlava di italioti con la bava alla bocca che organizzano viaggi per andare a massacrare uccelli migratori in paesi in cui le leggi sono ancor più permissive delle nostre (che già fanno schifo). Diceva che questi vigliacchi si vantavano di continuare a sparare per ore, finché le braccia non gli facevano male... Eppure il ridicolo cliché degli "italiani brava gente" è così duro a morire...
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