Come sarà questo primo giorno dell'anno in Afghanistan?
Le donne, i vecchi, i bambini..crediamo davvero che sia un nuovo giorno, un nuovo anno per loro?
Noi siamo i meritevoli, perché nati al di qua del muro? Perché loro e non noi?
Pura fatalità, non pensiamo mai che saremmo potuti nascere lì, pensiamo che tanto sono distanti e non possiamo fare nulla per loro..
No, possiamo, dobbiamo ricordare quelle persone e compiere anche piccoli gesti che producano un seppur minimo risultato.
Grazie a Diego, ho scoperto questa raccolta di poesie, giovani talenti che cercano di far emergere dal silenzio la speranza..
Da 'Cuori a Kabul': "La poesia allora emerge dal silenzio, con la speranza di comporre parte di quel piccolo mattoncino; lo fa sollevando una voce corale che racconta lo sdegno, la paura, la speranza, la compassione, al di là di ogni informazione frammentata che i media propinano per trenta secondi, il tempo massimo di un servizio televisivo; la poesia si avvicina col nostro cuore, al cuore della gente in Afghanistan: le donne, gli uomini, i bambini.
I versi poetici amplificano la percezione delle cose, più fortemente di internet, con l'emozione modulata da dense riflessioni e da un ritmo che detiene la forza speciale di sensibilizzare il lettore, appellandosi ai suoi pensieri.
Ed è proprio toccando i lettori, che questo progetto - nato grazie a poete e poeti che vi hanno aderito - trova il suo scopo: il lettore. (Pietro Fratta, curatore del libro)
Il ricavato delle vendite del libro sarà destinato ad EMERGENCY, che è presente in Afghanistan dal 1999 e ha curato più di sette milioni di persone nei suoi ospedali a Kabul, Lashkargah e Anabah.
Questa raccolta è dedicata al popolo afghano.
A Gino Strada, fondatore di EMERGENCY.
A Cecilia Strada, giovanissima e coraggiosissima giornalista de Il Foglio, corrispondente dall'Afghanistan.
Ed infine è dedicata alla piccola Ghazal, la prima bambina nata il Italia, figlia di una cittadina afghana fuggita da Kabul.
Ghazal, in italiano, significa Poesia.