“Gli alberi sono liriche che la terra scrive sul cielo.
Noi li abbattiamo e li trasformiamo in carta per potervi registrare invece la nostra vuotaggine.”
(Kahil Gibran)
Earth Song
Che dire dell’alba
Che dire della pioggia
Che dire di tutte quelle cose che dicevi avremmo conquistato.
Che dire dei campi di sterminio…
C’è un tempo…
Che dire di tutte le cose che tu dicevi fossero tue e mie
Ti sei mai fermato a notare
Tutto il sangue che abbiamo versato prima?
Ti sei mai fermato a notare
Questa terra piangente, queste coste in lacrime?
Cosa abbiamo fatto al mondo?
Guarda cosa abbiamo fatto!
Che dire di tutta la pace che hai promesso al tuo unico figlio...
Che dire dei campi di fiori
C'è un tempo...
Che dire di tutti i sogni che tu dicevi fossero tuoi e miei
Ti sei mai fermato a notare tutti i bambini morti per una guerra?
Ti sei mai fermato a notare
Questa terra piangente, queste coste in lacrime?
Ero solito sognare
Ero solito guardare al di là delle stelle
Ora non so dove siamo
Nonostante io sappia che abbiamo deviato troppo
Che dire di ieri
Che dire dei mari
I cieli stanno crollando
Non riesco neanche a respirare
Che dire della terra sanguinante
Non riusciamo a sentire le sue ferite
Che dire del valore della natura
E' il ventre del nostro pianeta
Che dire degli animali
Abbiamo polverizzato
Che dire degli elefanti
Abbiamo perso la loro fiducia
Che dire delle balene piangenti
Stiamo devastando i mari
Che dire dei sentieri nei boschi bruciati nonostante le nostre suppliche
Che dire della terra santa divisa dalle religioni
Che dire dell'uomo comune
Non possiamo liberarlo
Che dire dei bambini che muoiono
Non li senti piangere
Dove abbiamo sbagliato?
Qualcuno mi dica perchè...
Che dire dei bimbi
Che dire dei giorni
Che dire di tutta la loro gioia
Che dire dell'uomo
Che dire dell'uomo che piange
Che dire di Abramo
Che dire della morte di nuovo
e invece ce ne freghiamo!
7 commenti:
tristemente d'accordo su tutto... splendida e toccante canzone...
Non voglio per forza la fine del mondo, ma la riscossa della natura sull'uomo.
Ha gia subito fin troppo, per la pazienza di sperare che l'essere "intelligente"(superiore all'animale?)possa rivedere i suoi progetti di estinzione autoprodotta!
Conosco questa frase di Ghibran, e l'ho sempre trovata bellissima. La trascrivo sempre sulle mie agende, anno dopo anno :-)
Chissà quando cominceremo a trattare meglio questo nostro pianeta... mi chiedo come possiamo essere tanto ciechi e noncuranti, proprio come riguardo alla questione animale.
@Martigot
Cara Martigot, la strada sembra ancora in salita; non per questo dobbiamo desistere dal continuare nella battaglia per i diritti di chi non ha voce!
Continuiamo a coltivare il giardino perfetto, estirpando le erbacce dell'indifferenza e soprattutto dell'ignoranza.
Un abbraccio.
E soprattutto, in quell'ipotetico ed auspicabile "giardino perfetto", estirpiamo le erbacce ma senza erbicidi...
@ziamaina
Giusta osservazione!
Ci sono tanti insetti volenterosi che lo possono fare senza arrecare danni a mamma natura...
Da alcuni anni, in primavera ho notato un positivo aumento delle coccinelle; io evito di usare pesticidi, anche se a volte ho le rose che soffocano di afidi.
Ma poi penso a queste bestioline a pois e alle rondini che ne sono ghiotte!
Buona settimana a te!
Sono commosso per questa canzone.
L'unico pericolo delle giuste parole di Gibran è che vengano strumentalizzate dai nemici dei libri. Non sono le pagine usate per i nostri pensieri a disboscare e uccidere il povero pianeta.
Un abbraccio, carissima!
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