baghera è detta bughy perchè "corta"; è una mezza persiana con la coda a fulmine che mi aiuta a badare a tutti gli amici/mici...

venerdì 6 maggio 2016

Il mio ricordo...


Sono passati quarant'anni...

Alice la nostra vicina compie gli anni, dopo cena con mamma l'andiamo a trovare ma papà non viene perchè preferisce restare seduto fuori ad assaporare la tiepida serata dopo una lunga giornata di lavoro.
Siamo in cucina, Alice e la nuora, mamma ed io mentre in una vicina stanza al piano terra dorme il piccolo Giuseppe che al tempo avrà avuto due anni.
Mentre si prepara il caffè, mamma guarda a terra ed osservando le mattonelle multicolor chiede:"Avete anche voi le formiche?"
Le formiche? Non erano le formiche che si muovevano ma le mattonelle stesse...si perchè in quel momento, in quella casetta ad un piano si scatena qualcosa di viscerale che non sappiamo riconoscere, un qualcosa di sconosciuto che però mi fa istintivamente gridare:" il Terremoto, il Terremoto!"
Mi credono pazza, Alice chiede un poca d'acqua per me che devo sembrare un'ossessa che da di matto, insomma rimaniamo in casa per quasi tutto l'evento salvo portarci verso l'esterno con il piccolo Giuseppe strappato dal suo lettino dove fino a poco prima sognava.
E' lui che il braccio alla madre punta il piccolo indice in direzione della luna dicendo:" la luna..."
Alziamo tutti la testa al cielo ed è allora che ammiriamo una luna piena enorme, luminosissima con uno strano alone che la circonda...
Sbigottite torniamo a casa dove troviamo papà seduto per terra con gli occhi sgranati ed increduli, ci racconta di aver visto i grandi alberi che costeggiavano la stradina di fianco a casa oscillare spaventosamente come canne al vento fino quasi a toccare terra con la loro punta.
Cominciamo a scambiare qualche parola con i vicini che dicono di aver visto la nostra casa dondolare come fosse stata di cartone, pur rimanendo stranamente integra.
Inconsapevoli ancora di cosa sia veramente successo a pochi kilometri da noi (siamo vicini confinanti con il Friuli) pensiamo ad Adriano, mio fratello che alle dieci finisce di lavorare alla rex di Porcia in provincia di Pordenone...il racconto che ci farà poi di quei momenti è terribile...

A noi non è successo nulla fortunatamente, noi aspettavamo il caffè del dopo cena ed osservavamo le formiche fantasma mentre una bomba sotterranea chiamata terremoto si scatenava in quella tiepida e serena serata della primavera del 1976.

Un pensiero a quelle vite perdute, un pensiero ad elenamaria che in un recente passato ha vissuto questo dramma in prima persona...

5 commenti:

Sara ha detto...

Che angoscia leggere il tuo racconto, ti abbraccio cara dolcissima Maura!

viola ha detto...

Io ricordo che tornavo da una gita scolastica da Torino quella sera del terremoto in Friuli; certi eventi non li dimentichi anche se non li hai vissuti in prima persona... un abbraccio e un ricordo

Vera ha detto...

Quel giorno era morta mia nonna, eravamo tutti a cena un po' mesti, c'era ancora luce, ma non molta. All'improvviso è cominciato, mio padre fu il primo a capire e ci fece subito uscire in strada. Ricordo soprattutto un suono, un rombo profondo ma lieve che attraversava tutto, ricordo la strana sensazione, quando fummo all'aperto del suolo che si muoveva, ricordo di aver pensato quanto fosse straniante che ciò che è stabile e solido per definizione come lo è la terra su cui camminiamo, ci tradisse a quel modo. Avevo sedici anni e la fortuna di vivere in una terra che quasi non sapeva cosa fossero i terremoti, una di quelle zone che sulle cartine del rischio sismico sono colorate in grigio pallido, perchè persino il verde è troppo sgargiante per indicare l' adeguata improbabilità del rischio. Malgrado ciò attraverso le radici delle Alpi arrivò fino a noi un pallido riflesso dello scossone dato in Friuli.
Mio zio partì con gli alpini e andò a ricostruire tetti, in agosto una nuova scossa ributtò a terra tutti gli ettari di tegole appena posate.

Nella Crosiglia ha detto...

Pensa mia cara Maura, che anche la Liguria è terra ti terremoti e ne ho visti qualcuno , ma non li ho mai sentiti. Era la mia nonna che mi svegliava impauritissima e mi faceva vedere il lampadario ciondolare, mentre io come un ebete mi giravo dall'altra parte a dormire.
Mai avvertiti.Sarò insensibile? Non penso, solo fortunata. Ero spaventata dalle persone che fuggivano per le strade, dalla gente che dormiva fuori con le macchine, e allora più grandicella io imitavo, ma fortunatamente senza avere sentito nulla.
Un abbraccione fortissimo!

RobbyRoby ha detto...

ciao
sono passata per un saluto